Sofia è salita in sella non più di 1 anno fa e di progressi ne ha fatti tanti, tantissimi. Inizialmente solo pianura, poi qualche salitella… Prima qualche decina di km poi il traguardo dei 100.
Di recente, qualcosa è cambiato definitivamente. La ciclista provetta ha definitivamente cambiato registro.
In una giornata caldissima e diretti alla salita che porta alla Sacra di san Michele, non si è fermata a quel terribile cartello stradale “Frazione Mortera”, per lei l’obiettivo di sempre, quel traguardo mentale a 5 km dall’attacco della salita che le ha sempre permesso di fare inversione e scendere nuovamente a valle.
Questa volta non ci sono state barriere a fermarla. Neanche il caldo torrido di un sabato mattina. Ha deciso di voler vedere il panorama sottostante da un’altra prospettiva e di arrivare alla sacra di San Michele.
Mi sarei aspettato i soliti capricci. “Facciamo inversione”, “Torniamo giù”, “Non ce la farò mai”…o parole simili.
Invece no. Dopo i primi 5 km e una breve sosta, decide di agganciare le tacchette e questa volta, provarci. Altri 5 km di salita vera con punte del 9/10% e per buona parte esposta al sole.
Concentrata come se dovesse dare un esame e con un passo costante, macina km senza neanche rendersene conto e dopo poco inizia ad intravedere la Sacra.
Manca poco, è fatta. Arrivati a questo punto, non può più mollare. La visione della Sacra è da stimolo per raggiungerla, per completare la missione.
Ed ecco apparire le prima auto parcheggiate, quelle che stanno ad indicare che il piazzale di arrivo è vicino…vicinissimo.
Sono felice, forse più io di lei. Ha raggiunto l’obiettivo, quello “irraggiungibile”.
L’impresa è da 10. Per la forza di volontà, per il passo, per averci creduto ma soprattutto provato e infine, per avercela fatta.
Ma non è solo l’arrivo in cima a renderci felici. E’ la conferma che conviene sempre provarci, rompere le nostre barriere mentali per crescere, sempre.
E se poi non ci si riesce…beh, basta girare la bici e tornare indietro, per poi riprovarci con ancora più saggezza.