A dir la verità non è proprio tutta colpa sua. Certo, non sarà stato dei più resistenti, ma fino ad ora aveva sempre fatto ciò che gli era stato richiesto.
Ho preteso un po’ troppo forse, in quell’uscita in cui, anche se già un po’ piegato, ho deciso di uscire comunque. La giornata era troppo bella per non prendere la bici. “Faremo attenzione dai”. Ci siamo convinti che sarebbe andato bene comunque.
E invece eccolo li, al 7° km – si dice anche che al 7° anno di relazione sopraggiunga la “crisi”…questo numero evidentemente è destinato ad essere per sempre legato alla malasorte – un cambio di rapporto azzardato e…TRATATRAC! Il cambio a penzoloni, il forcellino spaccato a metà e io a bordo strada di una lunga salita.
Il forcellino si cambia, il cambio è a posto e io non sono caduta. Ma sono obbligata a chiamare l’ammiraglia (chiamiamola così, anche se si trattava di mio papà che in quel momento, una domenica a pranzo, se ne stava bellamente seduto a tavola a godersi il suo arrosto) e a rinunciare alla prima uscita in abbigliamento estivo.
Tornata a casa, non mi resta che sedermi a tavola e consolarmi con l’arrosto. Peccato non aver pedalato, ma forse, questa domenica, proprio male non è andata.