Col de la Madone

Vi voglio raccontare di un amore estivo.

Di quelli nati e finiti in vacanza che poi ti restano nel cuore tutto l’anno…fino alle vacanze successive, nelle quali speri di poter ritrovare le stesse emozioni. Ecco la mia avventura estiva: Il Col de la Madone. L’ho lasciato ad agosto e spero di poterlo rivedere l’anno prossimo.

Per chi non ne avesse mai sentito parlare, questa è una salita leggendaria, mai utilizzata durante il Tour De France perchè troppo stretta ma famosa per essere la palestra preferita di Lance Armstrong e da altri professionisti. Il tempo impiegato a salire era il “termometro” di Lance. Un buon tempo significava che era in condizione e quindi avrebbe potuto vincere il Tour. La notorietà del Col de la Madone la si deve fondamentalmente ad Armstrong, tant’è che anche la Trek, l’azienda produttrice di telai da sempre sponsor del texano, intitolò una bici con questo nome.

Per trovare e affrontare questa salita ho dovuto spendere davvero molte energie. La prima volta, essendo arrivato a Mentone quasi all’ora di pranzo di una giornata inizialmente nuvolosa ma in seguito rovente, senza acqua e con le idee poco chiare sulla strada corretta da affrontare, ho dovuto abbandonare. Questo perchè la salita al colle è per buona parte esposta al sole, caldissima a causa delle pareti rocciose e senza un minimo di ombra (e di fontane).

Ma non intendo andarmene dalla Costa Azzurra senza questo trofeo, dunque qualche giorno dopo riparto alle 7.30 di mattina da Villeneuve Loubet in direzione Mentone. Le indicazioni di altri ciclisti mi portano sulla strada sbagliata, finisco a Ventimiglia e allungo di altri 20 km. Trovo la strada corretta per salire solo grazie all’incontro con Claude sulla strada panoramica che mi riporta a Mentone. Claude, un ciclista francese che decide di accompagnarmi fino all’inizio della salita, la strada che porta al centro abitato di St. Agnes. “Bon courage!” mi dice…e io accetto la sfida.

A questo punto, prima di iniziare, ho già fatto 70 km e un dislivello notevole. Ma ho acqua e il necessario per salire, scollinare e scendere poi fino a Nizza dall’entroterra senza dover ripercorrere la bellissima ma trafficatissima statale che attraversa tutti i paesi della Costa Azzurra, troppo pericolosa nei mesi estivi.

La salita è lunga circa 15 km con una pendenza media del 7% ma con picchi intorno al 10% La strada che porta a St. Agnes sale rapidamente e in un attimo ci si trova a vedere dall’alto la strada trafficata che poco prima si incrocia passando sotto due sottopassi.

Durante tutta la salita si gode di una vista magnifica sulla Costa Azzurra. La strada si stringe mano a mano che si sale e dopo l’inversione al villaggio di St. Agnes il paesaggio diventa sempre più selvaggio, niente più abitazioni e vetture. A questa inversione c’è una fontana ma non fate il mio errore di bere quell’acqua…sa di gasolio o roba simile e quel gusto non lo si toglie più dalla borraccia. Di fontane neanche l’ombra fino a quando non si ritorna sul livello del mare o quasi. L’unica acqua che sulla quale potete contare è quella con la quale siete partiti da Mentone.

La strada è particolarmente esposta e senza ripari ai lati, a volte fa impressione. Si attraversano due gallerie molto suggestive e dopo la seconda, il traguardo ormai è alle porte. A proposito, nel caso decidiate di ripercorrerla anche in discesa, fate molta attenzione. La strada non è in condizioni perfette e ci sono molte curve che “chiudono”. Insomma, non è la strada migliore per divertirsi in discesa.

Una volta arrivati in cima, a circa 1.000 mt, avete due possibilità. O girate la bici e ritornate giù oppure, come ho fatto io e come vi consiglio, continuare la discesa che porta a Nizza accompagnati da una vista mozzafiato, godendovi le belle strade dell’entroterra francese che si snodano tra borghi caratteristici e permettendovi di scendere in Costa avendo evitato tutta l'”Aurelia” francese.

Una pedalata nel silenzio più assoluto, accompagnata dal suono del vento tra gli alberi, dalle ruote sull’asfalto e da panorami mozzafiato.

Tutto il giro, ovvero Villeneuve Loubet-Ventimiglia-Mentone-Col de la Madone-Nizza-Villeneuve Loubet è di circa 120 km, se effettuato in primavera inoltrata ancora meglio, così da trovare meno traffico sulle strade di pianura.

Thanks CyclingTips for images!

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