Col de Braus, col de Turini e Sospel. Nomi molto noti agli appassionati di ciclismo o di rally. Le mie due grandi passioni.
Nomi di paesi e colli attraversati ogni anno da gare ciclistiche come la Parigi-Nizza, il Tour de France e dal Rally di Montecarlo.
Estate 2016, luglio. Sapevo che ad agosto avrei trascorso almeno due settimane in Costa Azzurra e che la bici sarebbe venuta con me, ovviamente. Dunque prima di partire ho cercato informazioni per pianificare delle pedalate di circa 100/150 km.
Studiando la cartina mi son accorto che nelle Alpi Marittime, si trovavano luoghi leggendari. Col de Turini, Sospel, col de Braus, Peira Cava. Avevo la pelle d’oca. Da non crederci. Avrei avuto davvero l’opportunità di andare a pedalare sulla strada leggendaria che avevo visto percorrere ai miei beniamini centinaia di volte, fossero essi su due o quattro ruote.
Agosto 2016. Il giorno prima della pedalata preparo tutto nei minimi particolari, rivedo la strada e punto la sveglia prestissimo. Sono felice e emozionato, domani ci sarà da divertirsi.
Sono in sella. Da Nizza in direzione col de Nice e subito dopo L’Escarène dove mi fermo a fare il pieno di zuccheri prima della salita vera. Ho già fatto circa 40 km per arrivare al bivio che permette di andare a sinistra direttamente al Turini e a destra al col de Braus. Il mio giro prevede la seconda opzione, dunque un vero e proprio anello passando comunque dal Turini e ritornare poi allo stesso bivio.
Salgo al col de Braus accompagnato solo dal suono del mio respiro. Mi fermo spesso a fotografare questa strada incredibile che alterna brevi rettilinei a continui tornanti. Che fascino, che pace.
Arrivato in cima, a 1.002 mt, mi si aprono due possibilità.O salgo subito al col de Turini a 1.607 mt. oppure, per non farmi mancare nulla, scendo prima a Sospel per un caffè, a 348 mt, e poi affronto comunque la salita fino 1.607 mt. Secondo voi, quale è stata la mia scelta? La seconda, ovviamente, fatta di tanti km e molti mt di dislivello in più.
Giù verso Sospel, poi un caffè rapido nella piazzetta e di nuovo su verso il Turini. Nei primi km mi faccio coinvolgere da un altro ciclista. Tiro io, tira lui, scatto io, scatta lui. Basta, devo mollare, sono 24 km fino in cima e ora fa caldo, di questo ritmo diventerebbe un problema.
Prima parte esposta al sole, montagna a sinistra e strapiombo a destra. Che calvario. Decido per una sosta, barretta e Coca Cola nell’unico bar che trovo a metà strada, così da evitare crisi di fame in seguito.
La strada sembra non finire mai. Salgo, salgo e salgo. Rettilineo, tornante, pini, poi altro rettilineo, altro tornante e altri pini. Non ce la faccio più, davvero. Vorrei fermarmi un attimo, ma poi leggo alcuni segni sull’asfalto che indicano quanto manca al colle. Ai 3 km trovo la motivazione, mi alzo in piedi e vado ma dopo poco i muscoli mi ricordano che ho già quasi 90 km nelle gambe e tanta, tanta salita. Mi risiedo e procedo regolare, sperando che questa agonia termini in fretta. La vera crisi arriva ai -2 km. “Non è possibile…ancora 2 km!”. Parlo da solo per motivarmi (si, ogni tanto lo faccio), ma non basta. Al -1 km penso “Non sono sceso fino adesso, mica posso fermarmi all’ultimo km”.
Dopo l’ultimo strappo, ecco la luce. La fontana sulla sinistra, altri ciclisti e i bar/ristoranti. Sono arrivato al leggendario col de Turini. Osservo le strade che confluiscono da altri versanti per capire esattamente in che direzione viene affrontato il Rally di Montecarlo.
“Salgono di qua e poi giù di la…ah no, aspetta. Arrivano qui e poi scendono lì…mah.” Lo scenario invernale, la presenza di pubblico…non lo riconosco. Condizioni talmente diverse che quasi non mi sembra lo stesso luogo. Alla fine decido di scoprirlo a casa guardando un video su Youtube.
Scendo verso Peira Cava, sosta per un pranzo veloce e poi giù lungo strade sconosciute verso Nizza. Mi aspettano altri 50 km. Spero solo che non ci siano altre salite perchè oggi no ne ho davvero più.
Chiudo il giro dopo 6 ore, 147 km e 2.475 mt di salita.
Info utili. Bisogna essere un pò allenati e partire molto presto, ma ne vale la pena. Personalmente, uno dei più bei giri di sempre. Se passate dalla Costa Azzurra non perdetevelo. Trovate altre informazioni sul nostro profilo Strava